TECNOLOGIE, COMUNITA’, INCLUSIONE SOCIALE

Marco Rondonotti

Nel contesto in continua evoluzione della società contemporanea, le tecnologie hanno acquisito un ruolo centrale nelle pratiche del lavoro socioeducativo. La loro presenza è sempre più pervasiva dal momento che permea ogni aspetto delle nostre vite, offrendo nuove possibilità e sfide per gli operatori del settore. Il presente libro si propone di esplorare criticamente la relazione tra tecnologie e lavoro socioeducativo attraverso una serie di capitoli che analizzano diverse prospettive e tematiche legate all’argomento. Ogni capitolo è scritto da autori esperti e offre un contributo unico alla comprensione di come le tecnologie stiano influenzando e trasformando le pratiche del lavoro sociale.

Nel primo capitolo, intitolato “La presenza delle tecnologie nelle pratiche del lavoro socio educativo: Una revisione della letteratura”, l’autore presenta una revisione sistematica della letteratura scientifica utilizzando il metodo PRISMA. Questa revisione si concentra sull’analisi degli studi che esplorano gli utilizzi delle tecnologie nel lavoro sociale, mettendo in luce i vantaggi e le sfide che le tecnologie comportano. L’obiettivo è identificare le migliori pratiche e le sfide connesse all’utilizzo delle tecnologie nel lavoro sociale, al fine di informare la futura ricerca sull’argomento.

Dopo il necessario confronto con la letteratura scientifica esistente, il secondo capitolo affronta il tema del “Lavoro sociale di rete ibride nei programmi d’inclusione sociale”. Attraverso il contributo di Ennio Ripamonti e Teresa Soldini si esamina l’importanza di costruire reti sociali capaci di mobilitare attori e risorse differenti per favorire l’inclusione sociale delle persone in condizione di vulnerabilità. Si esplorano le modalità di lavoro di rete ibride, che alternano l’interazione in presenza a quella online, evidenziando i vantaggi di queste metodologie e il loro impatto sui processi di inclusione a livello comunitario.

Nel terzo capitolo, Davide Boniforti ci introduce al potere delle “Narrative multimediali per immaginare il futuro e disegnare il presente”. Si analizza come le narrative, supportate dagli strumenti multimediali, possano essere utilizzate come risorse per il cambiamento sociale. Si esplorano le potenzialità dello storytelling digitale nell’esprimere esperienze, desideri e preoccupazioni, con particolare attenzione al Community Visioning, un metodo di facilitazione partecipata che utilizza video autoprodotti per coinvolgere diverse comunità.

Il quarto capitolo, a cura di Chiara Ferrari e Gaia Del Negro, si concentra sul tema “Emancipazione femminile e tecnologie: Un dialogo per riflettere sulla dimensione digitale nell’attivismo delle donne”. Viene evidenziato come le donne abbiano utilizzato le tecnologie per creare spazi sicuri online, dove possono discutere problemi di genere, scambiare esperienze e organizzarsi per la lotta dei propri diritti. Le due autrici conducono un lavoro di esplorazione del ruolo delle piattaforme social nella promozione di campagne e sensibilizzazione sui problemi di genere, evidenziando come l’attivismo delle donne si sia evoluto grazie alla dimensione digitale.

Il quinto capitolo è dedicato nuovamente al tema del ruolo delle regole di utilizzo delle tecnologie nel contrasto alla povertà digitale. In questo contributo ho modo di evidenziare l’importanza non solo dell’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) ma anche dello sviluppo di competenze educative fondamentali per affrontare l’ambiente digitale in modo etico e responsabile. I dati analizzati provengono da un questionario compilato da più di seimila studenti della scuola secondaria di primo grado provenienti da 17 differenti regioni italiane, che mette in luce il peso delle regole di utilizzo proposte dai familiari nel contrastare il rischio di povertà educativa digitale nei ragazzi.

Il sesto capitolo, a cura di Michele Marangi, esplora il tema del digitale e della corresponsabilità educativa nello 0-6. Si evidenzia l’importanza di sviluppare prassi pedagogiche che coinvolgano la comunità educante e promuovano una corresponsabilità attenta e inclusiva nei confronti delle potenzialità e dei rischi del digitale, soprattutto per quanto riguarda la prima infanzia. Si riflette sul ruolo degli adulti, sia in famiglia che nei servizi per l’infanzia, nel favorire una cittadinanza digitale responsabile che prevenga la povertà educativa digitale.

Infine, nel settimo capitolo, Stefano Pasta si concentra sulla “Cittadinanza Onlife e Odio 2.0: Media Literacy con i gruppi eletti a bersaglio nel web sociale”. Si analizza il fenomeno dell’hate speech e delle flame wars nel contesto del web sociale, evidenziando come i gruppi o gli individui diventino bersagli a causa di una posizione, un comportamento o una fragilità specifica. Si esplorano progetti di educazione all’attivismo digitale che promuovono la narrazione alternativa all’hate speech, interpretando tali azioni nel contesto della cittadinanza digitale. Vengono analizzati tre casi di studio, concentrandosi sulla Media Literacy come strumento di accesso, consapevolezza, capacità e conseguenze.

Questo libro offre una panoramica completa e approfondita delle implicazioni delle tecnologie nel lavoro socioeducativo e rappresenta una risorsa preziosa per professionisti, ricercatori e studenti nel campo del lavoro socioeducativo. Dalla revisione della letteratura alla valorizzazione delle reti sociali ibride, dalle narrative multimediali all’attivismo digitale delle donne, dalle regole di utilizzo delle tecnologie alla corresponsabilità educativa nel contesto digitale, fino alla cittadinanza digitale e alla Media Literacy, i capitoli di questo libro offrono spunti di riflessione, analisi critica e nuove prospettive sulle sfide e opportunità che le tecnologie presentano nel lavoro socio educativo.

Il libro si propone di informare e ispirare i lettori, contribuendo alla comprensione del ruolo delle tecnologie nel campo del lavoro sociale e aprendo la strada per la futura ricerca e l’implementazione di migliori pratiche. Speriamo che questa raccolta di capitoli stimoli una riflessione approfondita sulle dinamiche emergenti nel lavoro socioeducativo e promuova l’adozione consapevole e responsabile delle tecnologie per migliorare le condizioni di vita delle persone vulnerabili e favorire un cambiamento sociale positivo (Marco Rondonotti)