COSTELLAZIONI: VERSO UN PATTO EDUCATIVO DI COMUNITÀ

Area Tematica:  Sociale

Contenuti a cura di Irene Giovanetti, Davide Boniforti e Davide Fant

 

Una delle sfide più importanti che le comunità si stanno trovando ad affrontare in questo periodo post-pandemico riguarda la dispersione scolastica e l’emarginazione sociale dei giovani. Come parte del progetto CostellAzioni, abbiamo sperimentato la costruzione della figura dell’operatore di comunità, volta alla facilitazione di processi comunitari. Nell’ottica di individuare strategie partecipate post-progetto, è ora in corso la scrittura di un patto educativo di Comunità.

 

 

Metodi è partner del progetto Costellazioni, finanziato dalla Fondazione “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Con capofila la cooperativa locale Momo, il progetto è in corso nei territori di Cuneo e Dronero e sperimenta diverse azioni di prevenzione della dispersione scolastica e dell’emarginazione sociale dei minori di età 11-15 anni. Il suo partneriato comprende, tra gli altri, diverse scuole e cooperative.

 

Il ruolo dell’operatore di comunità nel contrasto alla dispersione scolastica

 

All’interno di questo progetto, Metodi si sta occupando di guidare e facilitare l’azione di un gruppo di cinque educatori, che sono stati formati e ricevono tutoraggio come operatori di comunità. Quella dell’operatore di comunità è una figura in corso di costruzione, che non si limita a lavorare con i ragazzi- anche tramite percorsi di doposcuola-, ma si occupa anche di facilitazione di processi comunitari. In particolare, gli educatori di comunità sono partiti dall’utilizzo dello strumento dei profili di comunità; tramite interviste, hanno ascoltato diversi attori del territorio (associazioni, cittadini significativi…), per poter meglio comprendere i bisogni e le risorse rispetto al target dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni nei quartieri di interesse. In secondo luogo, hanno realizzato un incontro in cui questi bisogni sono stati condivisi con le varie realtà locali tramite l’utilizzo di una mappa. Questo lavoro è sfociato in due piste di azione: da una parte l’organizzazione di tavoli di lavoro per progettare insieme alla comunità (che è sfociato tra le altre cose nell’individuazione di un gruppo di volontari che si occupassero dei servizi di doposcuola), dall’altra il lavoro diretto con i ragazzi del territorio.

 

Rispetto a questa seconda pista, vi raccontiamo un’iniziativa portata avanti nel quartiere Donatello. In questo quartiere è stato osservato che ragazze e ragazzi non partecipavano più di tanto alle iniziative promosse dalla Casa del Quartiere: per questo motivo, gli operatori di comunità hanno guidato un percorso con ragazze e ragazzi nelle scuole volto a meglio comprendere i loro interessi. Le proposte emerse hanno rilevato diverse passioni: cucina, videogame, manga, uscite sul territorio e laboratori. Durante l’estate il gruppo di ragazze e ragazzi che seguivano un percorso volto a migliorare le capacità di literacy, insieme ad altri coetanei del quartiere hanno partecipato a:

 

  • un laboratorio di cucina, guidato da un professionista sulla base di ricette proposte dai ragazzi stessi
  • un torneo di videogame in cui ragazze e ragazzi hanno collaborato con un negozio di videogiochi per ottenere le console e i premi
  • delle uscite al fiume in piccoli gruppi
  • un’uscita in biblioteca volta alla promozione della lettura.

 

È stato importante per le ragazze e i ragazzi vedere come le loro proposte avessero effettivamente preso forma nel corso dell’estate.

 

Verso un patto educativo di comunità

 

Nella foto, i gruppi di lavoro all’opera nell’ideazione di un patto educativo di comunità

 

Un’altra azione guidata da Metodi all’interno del progetto ha a che fare con un percorso di formazione sulla progettazione partecipata, con lo scopo di arrivare a costruire un patto educativo di comunità.

 

Cos’è un patto educativo di comunità? Si tratta di uno strumento introdotto dal MIUR, che li definisce in questo modo:

 

“I Patti educativi di comunità sono accordi tra gli enti locali, le istituzioni pubbliche e private operanti sul territorio, le realtà del terzo settore e le scuole, per promuovere e rafforzare la collaborazione tra la scuola e tutta la comunità. Si tratta di una modalità di coinvolgimento del territorio affinché questo si renda sostenitore, d’intesa e in collaborazione con la scuola, della fruizione del capitale sociale espresso dal territorio medesimo, promuovendo modelli concreti di una scuola aperta, coesa ed inclusiva.” (MIUR, 2021)

 

I primi incontri sono iniziati con il racconto da parte degli operatori di comunità di quello che fino ad oggi il progetto stava generando e dei suoi elementi di funzionamento, attraverso la metodologia del viaggio dell’eroe. Questa è stata l’occasione per attivare una conversazione con gli altri partecipanti (tra cui scuole, Caritas, servizi sociali..) rispetto alle buone pratiche fino a quel momento sperimentate. Si è dunque deciso insieme che avesse un senso creare un documento che guiderà la visione strategica post progetto, in modo che i suoi risultati possano mantenersi vivi nel tempo.

 

Le prossime sfide? Completare il documento e allagarsi, in modo che il patto venga firmato da un buon numero di soggetti attivi nel territorio, e mantenere il patto educativo vivo nel tempo.

 

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