SAKIDO: IL RITIRO SOCIALE IN ADOLESCENZA

Area Tematica:  Sociale

Contenuti a cura di Irene Giovanetti, Stefania Vianello e Davide Boniforti

In collaborazione con il progetto Sakidō, Metodi si sta occupando di una ricerca-intervento sul tema del ritiro sociale in adolescenza, insieme alle cooperative L’Aquilone e Totem e in collaborazione con il CTS di Varese, e in particolare delle scuole di Tradate I.I.S. Ludovico Geymonat, I.C. Galileo Galilei e I.S.I.S.S. Don Lorenzo Milani. Sakidō è un progetto che si occupa di cura, prevenzione e sensibilizzazione al fenomeno del Ritiro Sociale in Adolescenza; è promosso dalla Cooperativa Sociale L’Aquilone, insieme a un partenariato di enti sociali, istituzionali e scolastici, e opera in provincia di Varese, e finanziato da Impresa sociale “Con i Bambini”.

Che cosa significa ritiro sociale in adolescenza? Cosa vuol dire Hikikomori?

Il ritiro sociale è una condizione caratterizzata prevalentemente da sentimenti di solitudine, isolamento, ritiro dalla società e dalle relazioni interpersonali. Si tratta di un fenomeno nato e studiato in Giappone, spesso identificato con il termine Hikikomori, parola composta dai verbi “Hiku” (tirare indietro) e “Komoru” (ritirarsi).  Il ritiro sociale in adolescenza è un fenomeno in crescita, ad oggi tra le più allarmanti emergenze che interessano i giovani. Partendo da insuccessi scolastici o esperienze relazionali frustranti, i ragazzi si isolano, compromettendo vita scolastica, rapporti coi coetanei e relazione con la famiglia in una tendenza all’esclusione che può avere esiti molto gravi. I ragazzi che si trovano a vivere questa condizione faticano a trovare risposte valide, unitamente alle loro famiglie.

 

Perché una ricerca-intervento?

Nel contesto del progetto Sakido il partenariato coinvolto ha progettato diverse attività volte a coinvolgere i giovani, le loro famiglie, gli istituti scolastici e le comunità a Tradate, mettendo a frutto le esperienze e i contatti maturati in questi anni dalle organizzazioni coinvolte. I collaboratori di Metodi si sono occupati di guidare da un punto di vista metodologico la ricerca-intervento, metodologia utile ad avviare cambiamenti volti a migliorare la qualità della vita partendo dal basso, coinvolgendo cittadini, istituzioni, gruppi, associazioni e attori politici.

 

Il ritiro sociale è un fenomeno diffuso?

La fase di ricerca ha coinvolto in totale 896 persone che frequentano Tradate, di cui 54 persone sono state intervistate o coinvolte in un focus group e 842 hanno risposto a un questionario. È stata inoltre realizzata una mostra fotografica, in cui diversi attori del territorio di Tradate raccontano la loro connessione con il tema. Quasi tutte le persone intervistate avevano in mente almeno un adolescente in una situazione di ritiro o di rischio, e i rappresentanti dei servizi hanno confermato che quello del ritiro sociale in adolescenza è un fenomeno in crescita con la pandemia. Significative in questo senso anche le risposte ai questionari – dove il 27% dei genitori osserva in proprio/a figlio/a almeno quattro segnali di rischio; tra queste, il 6% dei genitori osserva in proprio figlio una difficoltà ad entrare in classe e il 6% dei genitori riporta un elevato numero di assenze (una o più a settimana). In senso più lato, un dato parimenti importante proviene dalle risposte di ragazze e ragazzi al questionario, dove ben un adolescente su quattro si è detto d’accordo con l’affermazione “non c’è nessuno con cui posso discutere delle cose che mi stanno veramente a cuore”. Questo dato ha profonde implicazioni pratiche, dove poter costruire relazioni significative e porsi all’ascolto dei bisogni delle ragazze e dei ragazzi diventa un passo fondamentale e non scontato da percorrere per la promozione del loro benessere.

 

Dalla ricerca all’azione: quali idee per prevenire e contrastare il ritiro sociale in adolescenza?

Nella mattinata del 12 novembre 2022 la comunità di Tradate è stata invitata a riunirsi per un momento di riflessione comune sul tema. Hanno partecipato all’evento circa 70 persone: genitori, ragazzi e ragazze, rappresentanti di enti e associazioni. Tramite la metodologia del world-cafè, sono state ideate possibili idee di azione.

Queste le idee co-create dalla comunità di Tradate:

I Luoghi
Abbellire e arricchire i luoghi di socializzazione e incontro rivolti ai ragazzi. Che siano spazi liberi, da abitare in base alle loro esigenze. Il più possibile ibridi (sia fisici che digitali), attraenti, facili da raggiungere con i mezzi pubblici e gratuiti.

La Rete
Diffondere maggiormente le informazioni rispetto a quello che già esiste, creando reti organizzate e fluide tra associazioni, famiglie e realtà attive sul territorio. Creare gruppi di auto mutuo-aiuto per i genitori. Ripensare i contesti scolastici ed extra scolastici, su modello delle scuole aperte in stile campus, con attività realizzate partendo dai desideri dei ragazzi.

La Formazione
Formazione specifica per gli insegnanti e comunità di pratiche per gli operatori.

 

La seconda parte di questa ricerca-intervento verterà proprio sull’implementazione delle proposte sentire come più urgenti e fattibili, grazie al lavoro dei vari attori ingaggiati nella fase di ricerca. Crediamo infatti che il ritiro sociale dei più giovani sia un fenomeno che “richiede un villaggio” per poter essere ascoltato, pensato e affrontato

 

Nella prima fotografia il momento in cui sono stati presentati i risultati della ricerca. Nella seconda fotografia, attraverso il metodo del world cafè la comunità di Tradate elabora in piccoli gruppi possibili azioni per la prevenzione e il contrasto del ritiro sociale

 

 

 

Per approfondimenti

 

Guarda le slides che riassumono i risultati della fase di ricerca A QUESTO LINK

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