SOLLECITARE L’INTELLIGENZA COLLETTIVA

Ennio Ripamonti, Davide Boniforti

L’osservazione del formidabile processo di diffusione e moltiplicazione delle fonti del sapere nelle società dell’informazione ha portato Lèvy a formulare un assioma tanto semplice quanto potente: “nessuno sa tutto, ognuno sa qualcosa”. Potremmo dire che la collaborazione sociale stessa fonda la sua ragion d’essere su questo assioma, sia sul piano etico che su quello metodologico. L’intelligenza collettiva è una “struttura che connette” «saperi» dispersi ovunque (anche dove meno te l’aspetti), riuscendo a scovarli, catalizzarli, valorizzarli e finalizzarli. I metodi collaborativi, fra cui Open Space Technology, fanno leva su questa “struttura” sollecitando la mobilitazione effettiva delle competenze esistenti in un determinato ambiente (più o meno visibili, conosciute, legittimate). Nell’articolo ci si sofferma sugli ambiti di applicazione e le fasi tecniche di conduzione.

Per l’articolo completo (12 pagine) vai al sito della rivista Animazione Sociale 326-3/2019